Come guadagnare con Dungeons and Dragons – in collaborazione con Arkhaane.com

Sei un DM o un accanito scrittore di contenuti per giochi di ruolo? Hai mai pensato che tutti questi sforzi dovrebbero essere ripagati in qualche modo?
Noi di Quelli Che Il Bardo ci siamo fatti queste domande per mesi, per questo abbiamo deciso di chiedere aiuto ad Arkhaane una innovativa piattaforma che sta per lanciare il suo Kickstarter, che si preoccupa di aiutare a monetizzare gli scrittori di contenuti per Dungeons and Dragons 5a edizione.
Districarsi infatti tra licenze di vendita, licenze su contenuti, obblighi di pubblicazione su alcune piattaforme, non è affatto semplice ma loro sono riusciti attraverso delle consulenze con esperti in diritti d’autore ad avere un quadro chiaro e conciso della situazione.
In questo articolo quindi approfondiremo:
Una panoramica principale delle regolamentazioni principali
Prima di poter indagare attivamente il sistema che permette di guadagnare tramite i giochi di ruolo è importante prendere in considerazione quel sistema di leggi e regolamentazioni che regolano il mondo dei diritti d’autore e delle licenze che permettono di rimodellare i contenuti per poterne generale di nuovi.
Ai sensi della legge sul diritto d’autore (L. 633/1941, “LDA”), l’autore di un’opera dell’ingegno diviene titolare – al momento della sua creazione e senza necessità di formalità o depositi – di tutti i diritti di utilizzazione economica (tra i principali, pubblicazione, riproduzione, diffusione e traduzione dell’opera) e diritti morali (tra i principali, paternità e integrità dell’opera) sull’opera stessa.
Quando un’opera dell’ingegno è diffusa presso il pubblico (ad esempio, tramite la pubblicazione su un sito internet) in assenza di indicazioni o specifiche (anche in assenza della celebre ©), si deve presumere che quell’opera – se dotata dei requisiti di creatività, originalità e compiutezza espressiva richiesti dall’ordinamento – sia tutelata dalla LDA e non possa quindi essere sfruttata economicamente da terzi senza il consenso scritto del titolare.
Si tratta quindi di un sistema “chiuso” nell’ambito del quale, con riferimento allo sfruttamento economico di una determinata opera, nulla è concesso se non in presenza di un accordo con il titolare dei diritti.
In questo contesto “chiuso”, il creatore di un’opera dell’ingegno può scegliere di rilasciarla tramite le c.d. licenze “open source” che, a seconda dell’ampiezza dei termini e condizioni, consentono ai terzi utilizzatori di porre in essere liberamente (ossia, senza necessità di un previo accordo scritto con il titolare) una serie di attività che – in regime di
diritto d’autore puro – risulterebbero vietate.
A titolo esemplificativo, una licenza “open” può consentire
all’utilizzatore di:
(i) realizzare e distribuire copie dell’opera;
(ii) modificare e tradurre l’opera;
(iii) realizzare opere derivate;
a titolo gratuito o a titolo oneroso, anche per finalità commerciali, a seconda di quanto indicato nei termini di licenza.
Scopo primario delle licenze “open” è la creazione di un ecosistema collaborativo nell’ambito del quale gli utilizzatori di opere preesistenti decidono di realizzare e condividere nuove opere soggette ai medesimi termini e condizioni.
Ciò in quanto, quasi sempre, le licenze “open” impongono agli utilizzatori – qualora intendano realizzare opere derivate – di rilasciarle secondo i medesimi termini di licenza dell’opera originaria, in modo da mantenere il contesto “aperto” ed evitare che, sfruttando i benefici del contesto “aperto”, un utilizzatore ottenga le tutele del sistema “chiuso” che impedirebbero il propagarsi dell’ecosistema creativo.
All’interno del proprio contesto proprietario Wizard of the Coast (compagnia facente parte del gruppo Hasbro e proprietaria di tutti i diritti legati a Dungeons and Dragons), ha creato uno specifico e limitato spazio creativo rilasciando una serie di contenuti,raccolti all’interno del SRD5 (System Reference Document 5) e pubblicati tramite una licenza OGL (ossia tramite una licenza “open source” che consente di creare, diffondere e monetizzare le opere derivate e tratte dal System Reference Document 5).
Quali sono i limiti imposti

Wizard of The Coast è un editore di giochi da tavolo, e in quanto tale intende difendere attivamente tutti i diritti legati allo sfruttamento della proprietà intellettuale e industriale relativi al gioco D&D.
Questo aspetto risulta evidente in due per quanto riguarda il numero di marchi registrati (che risultano essere oltre 1700) sia dai termini d’uso del sito dell’azienda stessa, che sottolinea come sia:
(a) vietato realizzare opere derivate relative ai siti web, ai giochi ed ai servizi di Wizards (art. 2.2.ii);
(b) vietato sfruttare commercialmente i siti web, i giochi ed i servizi di Wizards (art. 2.2.vi);
(c) rivendicare la proprietà esclusiva dei siti, giochi e servizi di Wizards (6.1).
Inoltre l’azienda sottolinea come non si possa realizzare opere derivate e sfruttare commercialmente opere derivate relative ai siti web, ai giochi e ai servizi di Wizard (art 2.2).
La licenza Open Game, pertanto, non garantisce la completa libertà di pubblicare contenuti legati a Dungeons and Dragons, ma al contrario sancisce dei limiti specifici all’interno dei quali operare.
Quando è che devo preoccuparmi
Il principale problema a questo punto è legato all’identificare attivamente quali siano effettivamente i limiti garantiti dalla licenza Open Game e quali siano i confini attraverso i quali il creatore di contenuti può operare.
Un creatore, infatti, può decidere di assecondare quelli che sono i canali utilizzati da Wizard of The Coast. In questo contesto il content creator può decidere di utilizzare piattaforme digitali come D&DBeyond o DriveThruRPG, che o ti obbligano a pubblicare i tuoi contenuti originali a titolo gratuito o ti rimuovono una grande percentuale dei tuoi profitti, nell’eventualità che tu venga accettato come Creator.
L’altra strada è quella di districarsi tra le regole della licenza Open Game, con non solo la difficoltà di dover promuovere i propri contenuti, ma anche quella di violare per sbaglio una delle numerose regole della licenza OGL e incappare in grane legali, che spesso talvolta possono portare a multe anche piuttosto consistenti.
Da quali contenuti posso guadagnare

Nel caso della licenza OGL l’elemento primario è la distinzione tra OGC (Open Game Content) e PI (Product Identity). I primi caratterizzano contenuti che possono essere utilizzati liberamente e, conseguentemente, modificati secondo la discrezione del content creator, mentre i secondi riguardano quegli elementi strettamente legati alle proprietà intellettuali e pertanto non commercializzabili o modificabili in maniera indipendente. Elementi legati alla PI sono per esempio “Forgotten Realms”, “Beholder”, nonché “D&D” e “Dungeons and Dragons”.
In particolare i termini della OGL indicano, infatti che:
la licenza OGL si applica all’uso di qualsiasi OGC il quale, pertanto, può essere liberamente utilizzato ma solo in conformità con la licenza OGL (art. 2);è di converso vietato qualsiasi uso della PI, inclusa qualsiasi indicazione di compatibilità con la PI o con marchi di terzi, salvo a fronte di specifico accordo con il titolare di tale PI (art. 7);
in sede di distribuzione di un OGC, l’utilizzatore deve indicare espressamente quali parti dell’opera siano OGC (art. 8) (per differenza, le parti rimanenti si intendono qualificate come PI).
Per chiarire questo meccanismo, poiché la denominazione ed i marchi “Dungeons & Dragons” sono di titolarità di Wizards e rappresentano PI ai sensi della licenza OGL, i Contenuti pubblicati sulla Piattaforma – pur essendo tratti dallo “scheletro” regolamentare di D&D – non potranno riportare alcuna indicazione del tipo “compatibile con Dungeons & Dragons”, altrimenti sarebbe posta in essere una violazione dei termini della licenza OGL.
Questi limiti hanno natura contrattuale e, pertanto, prevalgono su eventuali margini concessi dalla normativa vigente.
La licenza OGL, però, non contiene prescrizioni relative all’uso commerciale delle opere create né allo sfruttamento economico delle stesse. In conseguenza di ciò, secondo le logiche delle licenze “open source”, è possibile ritenere che l’utilizzatore abbia titolo per sfruttare economicamente le opere create tramite derivazione degli OGC di terzi (nel caso di specie, l’SRD5).
Questa conclusione risulta essere confermata anche alle FAQ sulla licenza OGL rese disponibili da Wizard of The Coast sin dalla prima versione della licenza OGL.
Da questo punto di vista, quindi, seguendo le meccaniche e i contenuti illustrati all’interno della licenza OGL, è pertanto possibile pubblicare e guadagnare in maniera indipendente con i propri contenuti Homebrew
Cosa fa Arkhaane per aiutare chi produce contenuti Homebrew
Arkhaane nasce principalmente con la finalità di assistere i creatori di contenuti sia dal punto di vista della promozione che della creazione dei contenuti stessi.
Arkhaane è una piattaforma di condivisione di contenuti per materiali Homebrew legati ai principali giochi di ruolo e ai racconti, che permetterà ai creator di condividere i propri lavori all’interno di uno spazio protetto e verso una community di persona attivamente interessate ai loro contenuti. In maniera non dissimile da un “Netflix” o da uno “Spotify”, ogni utente potrà accedere all’interno di Arkhaane tramite un abbonamento, che gli darà accesso a tutti i contenuti presenti all’interno della piattaforma.
In questa maniera i creator non dovranno preoccuparsi di occupare tempo ed energie a promuovere i propri contenuti, in quanto potranno iniziare a guadagnare sin da subito in base alle interazione che riceveranno i loro contenuti o alle donazioni ricevute dai propri fan.
Oltre all’aspetto meramente economico, Arkhaane lavorerà attivamente con i content Creator per guidarli e tutelarli nel momento in cui creeranno i contenuti, fornendogli tutta l’assistenza e tutti gli strumenti necessari per creare contenuti che non violino i termini della licenza OGL, oltre a creare un ecosistema che permetta loro di gestire e comunicare in maniera efficace con la propria community e di instaurare facilmente collaborazioni con altri colleghi.
Oltre a questo Arkhaane si impegnerà nel proteggere attivamente i contenuti pubblicati da possibili duplicazioni o da azioni di pirateria. Al contrario di piattaforme come Patreon, infatti, Arkhaane implementerà una serie di strumenti che renderanno estremamente difficile spostare o duplicare i contenuti al di fuori della piattaforma, vanificando anni di lavoro.
Se vuoi saperne di più su Arkhaane clicca sul tasto qui sotto, scopri come funziona e scarica subito una one shot gratuita. Ricorda che a breve verrà rilasciato il Kickstarter, perciò resta sintonizzato!