Stereotipi in D&D

Come in tutto, anche nei giochi di ruolo sono presenti moltissimi stereotipi, dovuti spesso ad associazioni sbagliate e a scarsa esperienza dei giocatori.

Non ho grandissima esperienza, però nelle poche campagne che ho fatto e nelle discussioni tra i miei compagni ho conosciuto molti di questi stereotipi, e posso assicurarvi che a volte possono rovinare anche la campagna più bella.

Ho scritto quindi questa guida per aiutare i novizi a comprendere meglio il perchè di questi stereotipi.

Stereotipi in D&D: Il mago è una classe inutile

Tra i novizi è uno stereotipo molto comune, e all’inizio anche io credevo che il mago non avesse utilità per i personaggi. Il motivo di questa scarsa considerazione è che in combattimento a bassi livelli il mago non fa molto danno senza usare i (limitatissimi a bassi liv.) slot incantesimo, inoltre il suo d6 come dado vita lo rende fragile, per non parlare della dipendenza dal libro degli incantesimi.

Il mago in realtà è una classe che può essere devastante se usata con creatività, e può fare circa tutto quello che possono fare le altre classi ad alti livelli in fight, e fuori dal fight perde il quasi. Inoltre ha alcuni incantesimi e un numero di slot e incantesimi conosciuti che altre classi si sognano, e grazie al suo libro può imparare tutti gli incantesimi oltre il livello 0 del gioco.

Vorrei vedere cosa farebbe un party di sole classi “utili” quando deve indagare o disinnescare trappole magiche!

Stereotipi in D&D: Se fai un barbaro o è un nano o è un mezz’orco

Questo stereotipo si basa sui punteggi razziali, cioè i bonus che la razza del personaggio gli fornisce.

Nel TCOE (Tasha’s Cauldron of Everything) è stata aggiunta una regola che consente di applicare i bonus come si vuole, ma ancora oggi l’immagine del barbaro viene associata a nani e mezzorchi, quella del ladro agli halfling e quella dei maghi agli gnomi.

E’ vero che ci sono classi meglio predisposte per alcune razze, però giocare un personaggio con una classe che non è quella per cui è predisposta può portare risvolti veramente belli nel roleplay

Cosa? La famiglia del tuo personaggio è ancora viva?

Come spiegato anche nella guida ai background che trovate nel blog non è necessario dare al vostro personaggio un passato catastrofico per renderlo interessante, anzi, usare un background di questo tipo lo renderà noioso nel roleplay
e finirete tipo così.

stereotipi in D&D

Allineamento Malvagio = voglio distruggere il mondo

Ed ecco quello che secondo me è il più inutile degli stereotipi in D&D: l’allineamento malvagio (che può essere legale, caotico o neutrale) va usato solo dai Villain.

Nella mia prima campagna da player il master mise questa regola, lasciandomi un po’ basito, anche se aveva senso fino a un certo punto. In realtà avere un’allineamento malvagio vuol dire semplicemente non mettere gli altri al primo posto, il che non significa massacrare un intero villaggio perchè era sulla nostra strada ma semplicemente magari abbandonare il povero moribondo senza speranze che si è aggregato al party quando c’è carenza di cibo, una cosa che crea spunti di roleplay in game e rende le giocate più interessanti

Il bardo deve sempre fare battute, il paladino cercare di convertire i passanti e il barbaro fare lo spaccone

Avete presente che avevo detto che gli stereotipi potevano rovinare le giocate?

Mi riferivo principalmente a questo: gli stereotipi sulle classi!
Se siete un bardo dovete provarci con ogni creatura che cammini, se siete un druido allora sicuramente sarete buono e attaccato alla natura, un chierico invece deve sicuramente fare messe dove capita per raccogliere

FINITELA CON GLI STEREOTIPI!

Il Bardo Disse

AUTORE: RAVEN

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